BIOBIBLIOGRAFIE
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Matematico greco (Alessandria d'Egitto, attivo tra il IV° e III° ca. a.C.) Compie i suoi studi probabilmente ad Atene, presso l'Accademia platonica; quindi fonda nella città di Alessandria una scuola di matematica che, per ben trecento anni, si impone come la più rinomata nel mediterraneo. Euclide è l'autore degli Elementi (gr. Stoicheia), un trattato di matematica destinato ad una fortuna millenaria. In esso non vi è nulla di nuovo, dal momento che Euclide riutilizza idee e temi già svolti da precedenti matematici; tuttavia la rielaborazione che ne fa, completa ed organica, determina il successo dell'opera. Gli Elementi si aprono con le definizioni di "teorema", "assioma" e "postulato"; quindi trattano vari argomenti tra cui i teoremi fondamentali della geometria piana: l'approccio organico, metodico di Euclide e la fortuna dell'opera determinano la nascita della geometria come scienza autonoma. Forse Euclide compone anche: i Dati, una raccolta di teoremi; i Fenomeni, una descrizione geometrica delle sfere celesti; l'Ottica, sull'ottica geometrica. Scrive anche di meccanica e di musica. |
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Matematico tedesco (Königsberg 1862 - Gottingen 1943). Compie i suoi studi a Königsberg, dove si laurea con una tesi sulla teoria degli invarianti. Diviene professore di matematica (1895) all'Università di Gottingen, città dove rimane per tutta la vita. I suoi interessi si concentrano prevalentemente in tre grandi ambiti: i fondamenti della geometria; i fondamenti della matematica; la fisica teorica. Nella sua opera "Fondamenti della geometria", pubblicata per la prima volta nel 1899, Hilbert, partendo dalla critica di Euclide, distingue tra geometria come scienza dell'estensione e geometria come sistema assiomatico del tutto indipendente dal contenuto, fisico o numerico, che esso possa esprimere. Il lavoro di Hilbert sulla geometria ha grandissima influenza: determina lo sviluppo delle geometrie non euclidee e promuove un nuovo corso della matematica, tutto assiomatico, che caratterizzerà il XX secolo. Le sue opere principali: |
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Filosofo inglese (Ravenscroft 1872 - Penrhyndeudraeth 1970) Compie i suoi studi a Cambridge, dove coltiva con profitto interessi filosofici e matematici. Nel 1897 dà alla luce la sua prima opera: il "Saggio sui fondamenti della geometria" e solo tre anni più tardi pubblica una monografia su Leibniz: "Esposizione critica della filosofia di Leibniz" (1900); Russell tiene in gran considerazione la tesi di Leibniz: 'i princìpi della matematica sono deducibili da princìpi logici tramite mezzi meramente logici', fino al punto di scegliere il logicismo come fulcro del suo pensiero. Terminati gli studi si dedicò all'opera:"I principi della matematica" (1903), che gli consente di raggiungere una buona fama in ambito accademico. A partire dal 1910 insegna a Cambridge e nel 1914 è invitato a tenere una serie di lezioni ad Harvard, a Boston e ad Oxford. Il suo rifiuto della guerra e l'adesione al pacifismo gli costano l'allontanamento dal Trinity College ed addirittura il carcere. Dal 1938 Russell può tornare ad insegnare in università inglesi e americane. Sono anni di grande impegno civile: contesta il totalitarismo e la corsa agli armamenti. Nel 1944 ritorna al Trinity College, e là porta a termine le sue ultime opere. Vince il premio Nobel per la letteratura nel 1950. Opere principali:
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