|
||||||||
GLI INTERVENTI del GRUPPO: Commenti, confronti, spunti... | ||||||||
Elena: ritrova in un componimento di E.Montale il concetto di perdita d'identità ed annullamento del limite: "Sensi non ho; né senso. Non ho limite." (da Ossi di Seppia) Lucia: anche in Pirandello se scegli di vivere realmente perdi la tua identità ("Non conclude", da Uno, nessuno, centomila) e ti ritrovi etichettato come "pazzo"; la salvezza è paradossalmente la maschera. Elena: più che il contrasto tra esistenza limitata (salvezza, finito) e vita vera (non salvezza, infinito), presentato esplicitamente in Seta, preferisce sottolineare l'opposizione tra l'infinità del mondo e l'infinità dell'uomo ("Tu sei infinito", da Novecento): la salvezza si riduce dunque a una rinuncia (costituita dall'accettazione di un limite finito da parte dell'uomo infinito), ad una non-salvezza. La vera salvezza si identifica nella morte, ovvero nel destino da cui non si può sfuggire. Michela: tuttavia quando si è in vita è possibile utilizzare l'immaginazione come via di fuga (vedi la creazione di Quinnipak). |
||||||||
|
||||||||
|